30 ottobre 2010
Organo Gio. Batta DE LORENZI, 1875
Restauro a cura della
Bottega Organaria
Giorgio CARLI
La mia storia d’amore con l’organo della Parrocchiale di Cerea è iniziata nel lontano 1979, ancora regnante don Dario CORDIOLI. E da allora è stato tutto un gioco di attese e sospensioni finché, nel 2005 e in maniera del tutto inattesa, mi è stato affidato l’incarico del suo restauro.
Fin dagli studi giovanili mi aveva particolarmente affascinato e incuriosito l’intrigante personalità colta e misteriosa del suo costruttore Gio. Batta. DE LORENZI.
Sulla sua cultura c’è poco da dire, basta leggerne i saggi; sul mistero invece pure, dal momento che ad oggi nulla si sa della sua formazione.
Un autodidatta forse, proprio come me; anche se, essendo più pigro, il mio primo organo l’ho costruito a 27 anni e non a 19 come lui. Affinità elettive dunque?
Negli anni ho restaurato altri tre DE LORENZI, maturando la convinzione che si trattasse di un organaro raffinato, curioso, inquieto, un artiere di gran vaglia insomma; un modello.
Ho perciò affrontato questo lavoro con allegra baldanza anche perché, da svariate osservazioni, mi ero convinto che il nostro organo fosse uno dei suoi pochi conservatosi ancora allo stato originale (o quasi, visto che è documentata almeno un’accordatura nel 1929). E quello di aver sotto mano uno strumento quasi intonso, che parli ancora la lingua paterna, è il sogno di ogni restauratore che si rispetti.
Per non rischiare di perdere alcunché della preziosa eredità, ho fatto rilevare il suono di un gran numero di canne ancor prima di toccarle e poi, finalmente, mi sono messo all’opera.
Avrò modo nel libretto che sarà edito più avanti, di dilungarmi intorno ai particolari del complesso restauro; qui basti dire che, come per ogni storia d’amore che si rispetti, le cose non sono sempre andate per il verso giusto e secondo i miei desideri.
Alla fine dei lavori, ho fatto rilevare nuovamente i suoni delle canne che avevo preso come campione, per vedere se e quanto il mio intervento avesse alterato la loro “parlata” originale: sono particolarmente fiero di riferirvi che i rilievi più recenti risultano quasi identici a quelli di inizio lavori, fatte salve la polvere e il sudiciume che allora imbrattavano le canne.
Restituendovi l’organo ancora come l’ha voluto DE LORENZI il mio lavoro è dunque finito e inizia il vostro.
Quello di Cerea è al momento e di gran lunga l’organo più bello e interessante della Bassa veronese, computando nel novero anche gli strumenti moderni.
Siatene dunque orgogliosi e fatelo vivere, per la gioia vostra e dei vostri Avi che si sono indebitati all’osso per farlo costruire, “a sola gloria di Dio e ad elevazione degli uomini”.
Organ restored by Giorgio CARLI on 2010
You can find details about this instrument HERE